L'occupazione sovietica che seguì la seconda guerra mondiale sfociò alla costituzione di una Repubblica Popolare comunista nel 1947 ed all'abdicazione del re Mihai, che venne mandato in esilio.
Negli anni 1960, il governo comunista rumeno cominciò ad asserire una certa indipendenza dall'Unione Sovietica. Nicolae Ceaușescu divenne capo del partito comunista nel 1965 e capo di stato nel 1967. La denuncia di Ceaușescu dell'invasione sovietica nel 1968 della Cecoslovacchia ed un breve rilassamento della politica interna di repressione lo aiutò ad ottenere una buona immagine sia in patria sie nell'Ovest. I capi di stato occidentali, sedotti dalla politica estera "indipendente" di Ceaușescu erano lenti a scagliarsi contro un regime, che alla fine degli anni 1970, era diventato di più in più aspro, arbitrario e capriccioso. La rapida crescita economica animata dai crediti esteri diede spazio ad una stringente austerità e una severa repressione politica.
Il governo del presidente Nicolae Ceaușescu divenne sempre più draconiano negli anni 1980.
Caduto da tempo il regime comunista nella vicina Ungheria e nel resto dei paesi dell'Est, a metà dicembre del 1989 nella cittadina a forte minoranza ungherese di Timișoara scoppiò una protesta popolare per fermare la rimozione forzata da parte delle autorità comuniste del pastore calvinista László Tőkés. La protesta crebbe a tal punto da divenire una vera e propria sollevazione di tutta le genti di Romania, appoggiata poi da una parte del regime per eliminare Ceaușescu, divenuto ormai una personalità troppo ingombrante nell'Europa post-guerra fredda.
Ion Iliescu prese il suo posto il 22 dicembre. Ceaușecu fu immediatemente arrestato, e dopo un processo veloce fu giustiziato il 25 dicembre. Circa 1.550 persone furono uccise in confusi combattimenti sulle strade. Una improvvisata coalizione politica, il Fronte di Salvezza Nazionale (FSN) si installò e proclamò la restaurazione della libertà e democrazia. Il partito comunista fu messo fuori legge, e le misure più impopolari di Ceaușescu, come il divieto di aborto e contraccezione ritirati.