Nel 1866 il principe Karl di Hohenzollern-Sigmaringen fu scelto come principe, con una mossa atta ad assicurare un appoggio tedesco per la futura indipendenza. Nel 1877 Karl condusse le armate rumene in una Guerra di indipendenza piena di successo e fu coronato come primo Re della Romania nel 1881.
Il nuovo stato, stretto tra le grandella Triplice Intesa. Alla fine della guerra gli imperi austro-ungarico e russo svanirono; gli organi governativi creati in Transilvania, Bessarabia e Bukovina scelsero l'unione con la Romania, creando la Grande Romania. Queste acquisizioni di fatto raddoppiarono l'estensione della nazione ma per contro gli procurarono l'ostilità dei Paesi vicini.
In tutto questo periodo, cioè dal 1914 al 1927 la Romania venne governata dal re Ferdinando I. Sovrano colto ed intelligente, conscio della necessità di modernizzare il regno, promosse nel 1923 una nuova costituzione liberale e una riforma agraria a favore dei piccoli contadini, concesse la cittadinanza agli Ebrei romeni e cercò di sviluppare le imprese industriali. Purtroppo a soli 62 anni Ferdinando scomparve improvvisamente lasciando dietro di se un'opera ancora da terminare che sarebbe stata annullata negli anni successivi.
In effetti, la maggior parte dei governi Rumeni dell'interguerra mantennero la forma, ma non la sostanza, di una monarchia liberale e costituzionale. Il quasi mistico movimento nazionalista Guardia di ferro, divenne un fattore politico rilevante sfruttando le paure del comunismo e provava risentimento per una allusiva dominazione straniera ed ebrea dell'economia. Nel 1938 per prevenire la formazione di un governo che avrebbe incluso ministri della guardia di ferro, re Carol II sciolse il parlamento e istituì una dittatura regale di vita corta.
Nel 1939, la Germania e l'Unione Sovietica firmarono il patto Molotov-Ribbentrop che stipulava, tra le altre cose, l'"interesse" sovietico alla Bessarabia.